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Coach & life

TEAM WORK

«Ogni maledetta domenica si può vincere o si può perdere. Resta da vedere se si vince o se si perde da uomini!» (Ogni maledetta domenica, 1999)

Quasi sempre vincono i più forti, ma a volte vincono i più bravi! Infatti, durante un match, spesso è possibile trovare alcuni rarissimi momenti favorevoli dove anche un avversario più forte di noi risulta essere vulnerabile. Il segreto è essere presenti con la testa e con il cuore, soprattutto quando la situazione diventa ardua. Solitamente, quando tutto procede per il meglio e non ci si imbatte in particolari ostacoli, la performance ha il suo corso naturale e si conclude naturalmente in modo positivo. Questo vale nello sport come nella vita di tutti i giorni.

Al contrario, non appena qualcosa inizia a non andare per il verso giusto, se non si è preparati mentalmente il rischio concreto è quello di abbattersi moralmente, complicando notevolmente un’eventuale reazione positiva per riprendere la marcia.

Proprio per questi motivi, all’interno di un team diventano fondamentali alcuni concetti determinanti: comunicazione, sinergia e sincronizzazione!

Quando giocavo a calcio ho avuto degli allenatori molto preparati tecnicamente, che a livello comunicativo avevano grosse lacune, difettavano di comprensione e non riuscivano a raggiungere il cuore e lo spirito della squadra nei momenti cruciali. All’opposto, altri tecnici risultavano meno preparati dal punto di vista tecnico, ma compensavano egregiamente grazie ad una comunicazione così chiara e diretta tale da riuscire a motivare ogni singolo giocatore, anche quello chiamato ad entrare a cinque minuti dalla fine della partita, riuscendo a fargli dare tutto anche in così poco tempo.

Il mio ruolo in questi casi è quello di sbloccare il potenziale di chi mi sta di fronte attraverso una relazione continua, fatta di dialogo, di stimoli, senza erigersi a professore ma aiutando l’interlocutore a sentire gli stimoli del proprio corpo, ad imparare dai propri errori, a reagire alle situazioni e riemergere dalle difficoltà, cercando di motivare sempre in maniera costruttiva, finalizzata al raggiungimento di una nuova consapevolezza di sé.

Questo renderà possibile un nuovo orientamento ed una nuova visione sul target prefissato. Che si tratti di un’intera squadra o di un singolo atleta, il concetto da aver sempre chiaro in mente è che una sconfitta può capitare, che indietro non si torna, che è necessario voltare pagina rapidamente senza comunque dimenticare gli errori commessi, acquistando maggior flessibilità e adattamento ai cambiamenti.

Ricordiamoci che una mente preparata non ha esitazioni, né nella vita di tutti i giorni né in ambito sportivo. Per allenarci ad avere una mente preparata dobbiamo essere in grado di gestire le emozioni. Questo tipo di conoscenza interiore, di allenamento delle emozioni, richiede tempo e costanza. In gara, un eccesso di adrenalina può tradursi in un eccessivo dispendio energetico che rischia di allontanarci dal risultato. Mentre un giusto rilassamento, che non vuol dire mollare la presa, permetterà di gestire meglio le emozioni e preservare l’energia migliore per affrontare la performance. Per fare questo, un bravo coach deve conoscere chi ha di fronte e il relativo contesto per capire se è in grado di portare a termine un percorso senza che ci siano interferenze interne o esterne.

Non si tratta di insegnarti qualcosa o agire al posto tuo; si tratta di “aiutarti ad imparare” per poter realizzare la tua visione!

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